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Cronache dell’Armata: Borghém mola mìa

Il 23 settembre sull’accogliente campo di Jesolo l’Armata Brancaleon ha incontrato i Black Eagles, squadra che non é di Bergamo alta e nemmeno di Bergamo bassa, ma di Ambivere che è di Bergamo al lato (nel senso che è ad una decina di chilometri dal capoluogo).

Tutti sanno che il dialetto bergamasco è una lingua ostica.
Tuttavia, per capire quanto puó risultare incomprensibile, potete provate a tradurre: N’if gna’ ü gna’ u? A gh’n’o gna’ ü gna’ a’ mé. N’if gna’ ü gna’ u? A gh’n’o gna’ ü gna’ a’ mé mche.
Per riuscirci bisogna avere almeno un nonno orobico o ex-crittografo alla CIA.

Consapevoli di simili difficoltà linguistiche appare piú che giustificata l’iniziale diffidenza con cui gli Armati hanno accolto gli ospiti lombardi.
Dotati da parte loro di un lessico limitato, costituito da termini in gran parte inutilizzabili in società e pochi altri incomprensibili suoni, che, anche se espressivi, sono privi di qualsiasi significato, i bianconeri dubitavano infatti della possibilità di stabilire una qualche forma di comunicazione.

I dubbi si sono peró dissipati dopo i primi minuti di riscaldamento comune, quando, accomunati dal medesimo rantolo asmatico, é risultato chiaro a tutti che il rugby è un linguaggio universale.
Del resto se mai ce ne fosse bisogno, una prova che vecchi ragazzi del Aquile Nere sanno parlare la lingua della palla ovale arriva quando, se pur sotto nel punteggio, fedeli al motto Bergamo mola mía, si guadagnano, all’ultimo minuto, la meritata meta della bandiera (che essendo Bergamo città dei Mille sospettiamo essere tricolore).

Ma la prova definitiva che si tratta di gente tosta arriva al terzo tempo, durante il quale le Black Eagles, possiamo proprio dire che hanno lasciato il segno (chi c’era sa di che cosa parliamo).
Amicizia, fratellanza e divertimento come si conviene in una club house che ormai ė come la seconda casa (al mare) dell’Armata.

Una bella giornata regalata a tutti noi dagli “old” di Jesolo, che con il loro impegno, in campo e fuori, stanno piantando dei semi rugby che, siamo sicuri, daranno presto i loro frutti ovali.

Quanto a nostri nuovi amici bergamaschi a m’gh’à de èdes piö de spèss.

Michele Etabeta Lacchin.
In allegato: le compagini presenti a Jesolo sabato 23 settembre

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