Under 14

Due allenatori speciali per Rugby Mirano

Il progetto “Una meta per crescere” si avvia a Mirano ben 10 anni fa, grazie all’incontro della Società Rugby Mirano 1957 con Associazione Italiana Persone Down, sezione Venezia Mestre, che aveva l’interesse di replicare e personalizzare un progetto già attivo nella sezione di Roma, grazie alla collaborazione con Capitolina Rugby.

Le due società in questi anni hanno lavorato molto sulla rete di formazione e progettazione, contribuendo a rendere il club di Mirano sempre più attento all’inclusione e al gioco del rugby anche come mezzo sociale.

Il progetto è iniziato con l’inserimento di un bambino, Giovanni, che all’epoca aveva 8 anni, non aveva mai giocato a rugby e aveva bisogno di una nuova opportunità per potenziare le sue autonomie personali e sociali.

Il giovane giocatore, come tutti gli altri, ha cominciato a partecipare agli allenamenti ed a vivere la vita di spogliatoio, imparando a lavarsi, vestirsi e gestire la propria borsa sempre più in autonomia, fino a partecipare ai primi tornei e raggruppamenti.

In tutto ciò, Giovanni è stato circondato da giocatori che lo hanno considerato subito un elemento integrante della squadra, mostrandosi pronti a conoscerlo e ad aiutarlo, oltre che da un’equipe di allenatori e di tutor di inclusione sportiva, in continua collaborazione, disponibili a formarsi a vicenda tra rugby e interventi educativi, per affrontare la nuova sfida.

Ad accoglierlo, questo progetto ha trovato un club che ha saputo trasformare quest’esperienza in un carattere distintivo della Società

Da quell’anno, a Giovanni sono seguiti Samuele, Gianmarco, Gabriele, Carlo, Omar, Andrea… ciascuno con le proprie unicità, squadra, allenatori ed esperienze di rugby, portando il club sempre più a far vivere ai suoi giovani giocatori questo sport come un’opportunità per crescere, sia come sportivi, sia come persone, ognuno con le proprie sfide e con le proprie potenzialità.

L’evoluzione

Come per tutti i giocatori, arrivati ad una certa età tra competenze tecniche, impegni scolastici e cambiamenti di interessi, per Giovanni e Samuele il rugby giocato ha cominciato ad essere un’esperienza non più adeguata. 

La sfida è stata trasformare il ruolo di questi ragazzi in risorse importanti per il club, accogliendo le loro esigenze e mettendo in campo le loro competenze. 

Quei piccoli giocatori ora sono giovani adulti che, con il loro club, hanno intrapreso una nuova strada.

Giovanni, che oggi ha 18 anni, è inserito nell’Under 10 come aiuto allenatore

La sua esperienza pregressa come giocatore, l’inclinazione alle scienze dell’educazione (frequenta una scuola socio sanitaria con l’intento di diventare una figura di supporto) e la voglia di sperimentarsi con bambini hanno creato il perfetto mix per pensare ad un progetto che portasse ad un’evoluzione, passando dal Giovanni che si sperimentava in campo come giocatore al Giovannni giovane adulto che da bordo campo supporta giocatori e giocatrici con la stessa età di quando lui ha iniziato.

Il suo percorso è iniziato ad ottobre del 2022 con una lunga fase di osservazione degli allenamenti, delle relazioni tra bambini e del comportamento tenuto in campo dagli allenatori.

In seguito Giovanni si è specializzato nel riscaldamento dei giocatori e delle giocatrici dell’under 10, preparando una lista di esercizi che, a rotazione, propone ogni venerdì in completa autonomia.

Tutto ciò è possibile grazie alla voglia di mettersi in gioco e la grande motivazione che Giovanni porta in campo ogni venerdì, ormai da quasi 2 anni ma anche grazie agli allenatori ed agli accompagnatori che insieme al tutor di inclusione sportiva credono nel progetto e sono in costante aggiornamento e condivisione.

Anche Samuele, ormai, è un giovane adulto di 18 anni. Ha iniziato a giocare a rugby all’età di 13 anni ed oggi è anche lui aiuto allenatore nella categoria delle prime mete.  

Fin dall’inizio, il suo percorso è stato un crescendo, sia per quanto riguarda le autonomie personali, in spogliatoio e parallelamente a casa ma soprattutto per quanto riguarda le autonomie sociali, che hanno permesso a Samuele di crescere in primis come persona e poi come giocatore.

La squadra, gli allenatori e gli accompagnatori che hanno  vissuto Samuele in campo per due volte alla settimana, sono stati di fondamentale importanza nel suo percorso.

Il ruolo di aiuto allenatore per Samuele è iniziato a ottobre 2023, con un primo approccio agli ambienti del club e successivamente al riconoscimento pratico e teorico dei materiali che si utilizzano in campo. 

Da gennaio 2024, ogni venerdì pomeriggio  è in campo come aiuto allenatore delle prime mete, bambini di 3 e 4 anni che in questi mesi lo hanno conosciuto e riconosciuto per il ruolo che ha, grazie soprattutto alle relazioni che ha saputo instaure. 

La collaborazione tra AIPD sezione Venezia Mestre e Rugby Mirano 1957 continua costantemente nel personalizzare ogni progetto di inclusione sportiva rivolta a persone con sindrome di Down nel loro progetto di Vita.

“Il progetto Una meta per crescere è importantissimo per la nostra Società” – queste le parole del Presidente di Rugby Mirano 1957 ASD Stefano Cibin – “non solo per i traguardi raggiunti da Giovanni e Samuele ma soprattutto per come ha cambiato il nostro Club e quanti sono stati coinvolti in questa attività. Oserei dire che è entrato nel nostro DNA, spingendoci a fare sempre di più nell’ambito sociale: questa esperienza ha dato origine a tanti altri progetti, tra i quali mi sento di ricordare il progetto Dragons ed il progetto GREENtosi. Esperienze di vita e di Club che lasciano un segno indelebile, in senso assolutamente positivo, in chi vi partecipa”.

L’Equipe Educativa di Rugby Mirano 1957 ASD e AIPD Venezia Mestre


Sopra: Samuele e Giovanni ricevono, dalle mani del Presidente di Rugby Mirano 1957, il meritato corredo da allenatori.

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