Under 18

U18: FAVOLE DI IERI, FAVOLE DI OGGI

Per raccontare le favole ai bambini, quelle con il classico lieto fine, c’è solo un modo per costruire il racconto.
Si inizia sempre descrivendo i protagonisti, il loro ruolo e la loro “mission”, rappresentandoli con grande minuzia ed attenzione, proseguendo poi con la successiva narrazione facendo balenare l’ipotesi di una triste conclusione della vicenda, fino ad arrivare al passaggio cruciale del racconto, quando il male sembra avere il sopravvento sui buoni propositi, descrivendo l’imponderabilità degli eventi che alla fine fa magicamente trionfare i nostri eroi d’infanzia.

Anche l’Under 18 del Rugby Mirano le favole le sa raccontare più o meno così, con l’unica differenza che la storiella non la fa “iniziare dal principio”, ma la fa partire esattamente a un minuto dalla fine del primo tempo della partita giocata la scorsa domenica contro i pari età del Rugby Udine.

Fino a quel momento i 15 delinquenti avevano agevolmente controllato il match segnando 3 mete ai Friulani e subendone una, per un punteggio di 17 a 5 che lasciava pensare ad uno possibile prosieguo della partita senza particolari patemi o scossoni.

Si sa però che nelle favole tutto succede all’improvviso, e così, nel breve volgere di 60 secondi, i boys bianconeri riescono nella mirabile impresa di farsi sventolare in faccia dal direttore di gara tre cartellini gialli con conseguente espulsione temporanea dal terreno di gioco che li costringe a giocare i primi 10 minuti della ripresa in 12 contro 15.

Maso e Petro, dovendo fare di necessità virtù e vedendo annuvolarsi di sinistri presagi il cielo sopra il campo B di via Matteotti, sono costretti a riscrivere la fisionomia della squadra “superstite” mettendo in campo una linea di difesa quanto più abbottonata possibile e che possa in qualche modo provare a limitare i danni durante questo interminabile periodo di inferiorità numerica.

I ragazzi di Udine, consapevoli delle difficoltà Miranesi e fiutando naturalmente l’odore del sangue di un avversario potenzialmente alle corde, si trasformano immediatamente da prede a cacciatori.

Siccome però i conti si fanno sempre con l’oste, Mirano da dietro al bancone ha pensato bene di fare quadrato tra i reparti mettendo poi a terra i 10 minuti probabilmente più esaltanti e memorabili di questa prima fase di campionato e decidendo di scrivere per conto proprio una nuova favola da raccontare.

La tifoseria locale, aggrappata alla rete di recinzione del campo e conscia delle difficoltà del momento, ha alzato a mille le grida di incitamento verso i ragazzi caricandoli a pallettoni e Mirano risponde a tema facendo incredibilmente cozzare il 15 Friulano addosso ad un ad un muro di gomma che tutto respinge e niente lascia passare. E come se non bastasse, al primo possesso utile rubato dalle mani avversarie si spinge senza pensarci troppo nella metà campo Friulana guadagnando e trasformando un piazzato che ha il potere di incendiarli.
Nella successiva azione poi, tra l’incredulità generale, i bianconeri andranno nuovamente a fare danni nella linea difensiva avversaria, deflagrando con il pacchetto di mischia oltre la linea di meta.

Una volta gettato alle ortiche il momento propizio, Udine non riuscirà più a contenere la foga bianconera che, una volta recuperati in campo i 3 ammoniti e riacquistato il normale assetto di gara, troverà gli spazi giusti per segnare altre 2 mete, per chiudere il match sul 37 a 5 e per abbandonarsi all’amatissimo e festante “branca branca ” in mezzo al campo dopo l’ennesima prestazione da incorniciare di questa stagione.​

Santa Claus arriva ora in casa bianconera decretando uno stop al campionato di circa un mese e portando con se una classifica strepitosa, che i ragazzi regalano ai propri tifosi e a se stessi dopo averla costruita con sette vittorie, una più bella dell’altra, ed una sola sconfitta e con l’idea condivisa da tutti di confermare assolutamente questo “andazzo” alla ripresa delle ostilità.

Un sereno Natale a tutti Voi … da tutti Noi.

Jena Plinsky

N.B. Mete di Cazzin E., Brugnolaro, Cazzin M. (2), Scattolin, Cappellazzo.

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