Cronache dell’Armata: impresa al “quattro fontane”

Quando l’inverno lascia spazio alla primavera, la natura lentamente esplode. Con i primi virgulti e le prime gemme anche l’Armata si rinnova con forze fresche.

Sabato 1 aprile, sul campo delle “quattro fontane” al Lido di Venezia la compagine bianconera è scesa in campo anche con le nuove leve per affrontare la squadra locale dei Kankari e la rappresentanza trentina del TOR.
Un bell’esordio, baciato dal sole e impreziosito da due limpide vittorie, di ottimo auspicio per i nuovi “caduti” nella buca dell’Armata che, adesso, sono attesi alla prova della “matricola”.

La cronaca della giornata testimonia come i miranesi abbiano tratto il giusto insegnamento dagli ultimi risultati negativi.
Sbarcati al Lido con la complicità di scafisti prezzolati, l’Armata ha infatti mostrato, fin dai primi minuti, di essere determinata a confezionare un bel “pesce d’aprile” ai cugini lagunari.
Il risultato finale di cinque mete a uno è stato macchiato solo dall’infortunio a Iole (auguri), vittima di un placcaggio kankaro che fa intuire come i veneziani abbiano comunque lottato duramente.

A seguire l’Armata ha affrontato gli amici del TOR che, senza essere in trentatrè e senza trotterellare, sono scesi da Trento ben intenzionati a far bella figura.
L’inno degli Alpini (che si intitola “trentatrè” come i passi al minuto della loro marcia) recita “Dai fidi tetti del villaggio i baldi Alpini son partiti; mostran la forza ed il coraggio della lor salda gioventù”.
Gioventù a parte, trattandosi di Old, così è stato.
Il TOR si è dimostrato una squadra tosta e, anche se la fase più dura dell’incontro è stato bloccare il nostro Pianta in versione Hulk, la vittoria di misura (1 meta a 0) è arrivata solo alla fine di un lungo assedio.

L’ottimo pesce “del primo aprile” lo hanno servito gli amici Kankari (che meditano già la rivincita) in un terzo tempo degno dell’ospitalità della Serenissima.

Michele “Eta Beta” Lacchin