Under 14

U14: SCHEMI E SKINS

Ottava partita dell’Under 14 del Mirano, prima del girone di ritorno, giocata sabato in casa contro i ragazzi dell’Oderzo. Pomeriggio soleggiato, freddino, ma ottimo per disputare una buona partita di rugby. Su richiesta dei Grifoni, che per l’occasione sono arrivati in forze, si è giocato a 15 a tutto campo, e non a 13 con campo ridotto come si fa generalmente. La mischia, che normalmente non contempla la presenza dei flanker, questa volta è scesa in campo completa, ed è stato davvero bello vederli schierarti “come fanno i grandi”!

Come sempre, giocare con i ragazzi dell’Oderzo non è mai facile! Sono fisici e davvero belli tosti. Il Mirano comunque è riuscito a marcare per primo con un’azione giocata al largo, ben costruita, e con ottimi sostegni. I Grifoni di certo non sono stati a guardare e poco dopo hanno marcato con un altrettanto bella azione che ha colto impreparata la linea di difesa del Mirano. I nostri ragazzi hanno però saputo reagire riprendendo pian piano in mano le redini del gioco, prima migliorando la gestione della difesa e poi prendendo fiducia con il gioco in attacco, sia alla mano che al piede. Con la ritrovata tranquillità il Mirano ha anche potuto provare alcuni schemi di gioco dai nomi alquanto bizzarri, tipo: “cacio e pepe” e “sig.ra Maria”… (e dopo dixemo che no i xe strani ‘sti tosi!!?!?!?) che hanno oggettivamente allargato le opzioni offensive permettendo di realizzare delle spettacolari marcature! A ben guardare, in generale il gioco al piede sta migliorando! Pare che, da fonti ben informate, sia merito di alcune piazzole (provenienti da mercati assai loschi e da un giro di traffici internazionali) che stanno migliorando il proverbiale “piè a banana” dei calciatori del Mirano! Davvero ottima la preparazione fisica dei nostri atleti che ha permesso di tenere molto alto il “regime del motore” della squadra per tutta la partita, e che ha visto molteplici “sgropponate” al largo degne di Usain Bolt! Alla fine la partita si è conclusa con un meritato 95 a 10 a favore dei bianconeri!

Dopo la partita ufficiale, visto che gli atleti da ambo le parti erano piuttosto numerosi, le due società hanno deciso di far disputare anche un’amichevole tra i ragazzi che non avevano giocato nella prima partita. Anche in questo caso il Mirano ha giocato molto bene, e cosa ben più importante, i ragazzi si sono divertiti!

 

Legenda semiseria per chi ha tempo da perdere:

Schema sig.ra Maria (riporto più o meno fedelmente la trascrizione del dialogo in campo): Apertura: “Allora, io calcio, che poi i centri salgono, ma anche l’ala… no l’ala no”. Dal fondo, uno dei centri che stava pensando a come fare la nuova skin di Fortnite (n.d.r.: videogioco molto in voga tra i giovani) chiede: “ma chi calcia?”. Uno di mischia passando e vedendo i trequarti assorti in ragionamenti alti, (prendendo le distanze da tutto sto ragionare) urla; “l’apertura!!!!”. I volti dei trequarti s’illuminano di ritrovata ragione! L’altro centro, svegliandosi da sonno profondo urla: “Ma calcia alto però, si, ma chi la prende?” Bah!!! In coro; “el primo che riva…” Ma non era meglio chiamarlo; schema confusion?!?

Schema: “cacio e pepe”: anche in questo caso riporto fedelmente la condivisione in summit delle fini menti mentre rielaborano lo schema di gioco. Mediano di mischia: “Allora (partono sempre così), … da mischia, io la calcio alta appena mi esce da sotto i piedi dell’otto, se esce… e dopo ghe tiro ‘na peada par l’aea”. I centri chiedono con interesse: “ma noi dobbiamo fare qualcosa?” Il mediano: “no… i xe cavoi dell’aea”, e questi… “bon, e ora tornemo a parlare dee skin de Fortinte!”.

Piazzola; strumento generalmente in plastica che serve al calciatore per sostenere il pallone durante la fase di calcio piazzato. Dapprima, bastava un semplice conetto, ora vengono prodotte e disegnata da ingegneri Aerospaziali della Nasa. I ragazzi ne smerciano di ogni tipo… pare che alcune siano fatte in Vibranio e vengano fornite direttamente dalla Stark Industries!

Tony Sberega

In allegato: un’immagine dal match di sabato.
Foto: Alberto Minto.

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