Old

Cronache dell’Armata: il sabato nero

Sabato 23 marzo verrà ricordato, negli anni a venire, come il “sabato nero” dell’Armata Brancaleon.
La giornata ha visto l’Armata in campo sprofondare nell’abisso della vergogna.
Merito ovviamente delle Civette di Pordenone e dei Kankari lagunari, che hanno vinto entrambi gli incontri in programma, ma ampio demerito degli Armati che – in versione sonnambuli – proprio in casa, mettono in scena la peggiore prestazione di questo scampionato.

La “ballata di Fantozzi”, intonata al termine degli incontri dagli spalti di via Matteotti, è meglio di ogni approfondito e competente giudizio tecnico.

Sarebbe dunque più che naturale contrassegnare questa giornata con il simbolo del lutto.
Tuttavia il “nero” con cui vogliamo ricordare questo sabato non è il “nero” del cordoglio e della tristezza, ma il “nero” dell’eleganza e della raffinatezza.
“Black is beautiful” insomma, come nello slogan coniato da Steve Biko.
“Nero” come gli indomabili neozelandesi degli “All Black”.
“Nero” come Zorro, il Corsaro Nero, Diabolik e altri coraggiosi eroi da romanzo.

Questo sabato “nero” è infatti dedicato a tutti coloro che si muovono nell’oscurità, nelle retrovie e senza divisa.
A quei “… modesti ignoti eroi, vittime oscure e grandi, anime salde in salde membra …”, cantati da Costantino Nigra che emergono dalle loro postazioni, senza saluti alla voce e solo a festa iniziata, che mangiano in piedi quello che avanza e solo “se” avanza.
Non stupisca il tono enfatico e patriottico, perché è quello che più si addice a coloro che rendono tutto possibile, e che, nel loro tempo (il “terzo”), escono sempre vittoriosi anche nel giorno della sconfitta.

Così è stato in uno dei più mirabili dopo partita che si siano visti.

Di tutti loro non faremo i nomi.
Così come sul Memorial Wall a Langley, quartier generale della CIA, dove stelle senza nome commemorano gli agenti caduti, il loro servizio deve infatti rimanere noto solo a pochi eletti.
Solo ad uno di loro, a titolo d’esempio e solo perché alla fine era veramente “agro”, conferiremo una speciale decorazione (nel tono più adatto e perché si riconosca) con la seguente motivazione: “Giocatore dell’Armata Brancaleon, nell’ambito di evento sportivo di rilevante importanza, gestiva con rara perizia, indiscussa competenza ed eccezionale spirito di sacrificio numerosi aspetti dell’organizzazione contribuendo al pieno successo iniziativa.
Le sue straordinaria capacità, gli consentivano di porre in essere molteplici risolutive azioni, dal tracciamento delle linee alla pulizia della cucina, tutte necessarie al fine di garantire la risoluzione delle articolate problematiche di un’organizzazione particolarmente complessa.
Giocatore dalle esemplari virtù sportive che, con il suo eccezionale operato, ha contribuito ad elevare il lustro e il prestigio dell’Armata Brancaleon nel contesto dello Scampionato”
(Mirano (Venezia), 23 marzo 2024)

Questo sabato “nero” è stato a tal punto il regno degli eroi “oscuri” che perfino “lo scuro” ha festeggiato danzando.

Michele “Eta Beta” Lacchin

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *