Che il derby sia una partita che quasi sempre sfugge ad ogni logica e previsione è cosa risaputa, così come è altrettanto noto che le partite giocate tra il Rugby Mirano e i cugini di primo grado del Rugby Riviera non risultano mai catalogabili come match piatti o banali essendo rivestite sistematicamente di significati campanilistici importanti anche con “niente” in palio.
La nutrita e chiassosa presenza di spettatori ieri (domenica ndr) al campo comunale di Mira in riva al Taglio, in occasione della sesta partita di campionato tra le formazioni Under 18 tra i verdeblu locali e i bianconeri è stata l’occasione buona per mettere a confronto 2 squadre e 2 tifoserie tranquillamente disposte a vendere anche la suocera pur di vincere il match e gonfiare il petto di fronte all’avversario sconfitto.
Mirano da par suo doveva in qualche modo farsi perdonare una prima amichevole giocata contro gli storici rivali lo scorso settembre in condizioni di evidente inferiorità tecnica e con le infradito ancora ai piedi.
Una sconfitta pesante nelle dimensioni e replicata poi dal 15 Rivierasco in occasione della prima giornata di campionato lo scorso dicembre, con il 15 allenato da Nicola Pavin arrembante e corsaro anche nella tana bianconera di via Matteotti.
In conseguenza di questi risultati poco gradevoli, Mirano si è presentato a Mira con il dichiarato obbiettivo di smentire e mandare “affa” l’illustre matematico ed inventore del detto: “non c’è due senza tre”.
Mira dal canto suo, memore del felice esito degli ultimi incontri tra le 2 squadre, ha forse accarezzato l’idea di avere vita sufficientemente facile anche in questa terza sfida stagionale ma le cose poi non sono propriamente andate in questa direzione.
I boys bianconeri, caricati a pallettoni prima del match dal trio Lescano (Pepe, Tone e Francè, quelli di tulli tulli tullipan) e reduci da una settimana di allenamenti molto efficace e produttiva, sono scesi in campo giocando un primo tempo praticamente perfetto chiuso sul 10 a zero a proprio favore, stordendo il 15 di casa con un possesso palla quasi costante ed esercitando una pressione abrasiva ed asfissiante sugli spaesati portatori di palla verdeblu nelle sporadiche situazioni di gioco di non possesso.
Volendo sintetizzare il tutto con parole semplici e comprensibili, mi viene da dire che il 15 di casa nel primo tempo ci ha capito poco o nulla, subendo 2 mete dall’indiavolato team Miranese, debordante in mischia chiusa e veloce e preciso nel giro palla dalla mediana verso lo “stormo” degli ultraleggeri.
Anche i primi 10 minuti della ripresa sono risultati essere un po’ la fotocopia del primo tempo, con Mirano con il coltello dalla parte del manico visto il vantaggio acquisito ed in costante fase di aggressione.
Piano piano però l’incontro ha cominciato a cambiare fisionomia, complici soprattutto i primi segnali di stanchezza del nostro reparto XXL,contrapposti alla disperata ricerca di spazi da attaccare da parte del 15 di casa.
Se ne esce anzitempo per infortunio uno dei nostri piloni dopo aver immolato alla patria la propria caviglia destra e dopo che il Tone ha vanamente cercato di attenuarne la successiva diagnosi distorsiva del pronto soccorso con un “bacino sulla bua”.
Tutto inutile, viene cambiata per esaurimento scorte fisiche la prima linea bianconera ma i boys cominciano a rinculare pericolosamente nella propria metacampo consegnando ai ragazzi di casa le prime zolle di campo utili per le proprie soluzioni offensive.
Mira ne approfitta e infilza una prima volta il reparto arretrato bianconero a metà ripresa su azione da touche nei nostri 5 metri e rimettendo in discussione l’esito della partita.
Da li a breve, complice una felice intuizione in mezzo alle maglie difensive Miranesi, i padroni di casa riescono addirittura incredibilmente a capovolgere il risultato della partita tra lo sconforto della tifoseria di Piazza Martiri della Libertà.
Per un attimo negli occhi e nella mente dei ragazzi sembra prendere forma l’identico esito della gagliarda ma sfortunatissima partita di 15 giorni fa Verona, solo che stavolta i boys decidono che è ora di cambiare l’ordine delle cose facendo venire un mezzo infarto a tutto il pubblico presente all’incontro.
Guadagniamo un calcio di punizione a metacampo a un minuto dal termine spedendo in touche dentro la linea Mirese dei 22 l’ultima palla utile per provare a portare a casa la partita.
Il primo blocco tira giù un pallone che pesa come il Titanic consegnandolo nella manine sante della maul bianconera che disegna e spara in meta il drive vincente del sorpasso.
Nell’azione seguente Mira non riesce a concretizzare una situazione di gioco praticamente identica a quella capitalizzata nell’azione precedente da Mirano e i tre fischi finali dell’arbitro liberano al cielo la gioia sfrenata dei ragazzi, dello staff tecnico e di tutta la truppa sugli spalti al seguito della squadra capitanata dal grandissimo, impareggiabile e insostituibile nonno Zara.
In spogliatoio la festa non è descrivibile a parole e i particolari ve li lascio solo immaginare.
Mira è bianconera.
Alla prossima,
Jena Plinsky
N.B. Mete di Lazzari, Lazzarini, Zenaro.
In allegato: un’immagine di repertorio.
Foto: Stefano D’Alterio.