Sabato 2 marzo i ragazzi dell’Under 14, reduci dal torneo tenutosi a Roma, hanno accolto in casa il Valpolicella, squadra dotata di grande fisicità, peso e di forte punch nei punti d’incontro e per questo molto temuta. Campo in perfette condizioni, ciò significa che la sabbia era distribuita bene e che tutto sommato non c’erano molte buche, mentre dell’erba non vi sono notizie già da un bel po’ di tempo, pare sia migrata, non si sa…
Il Valpolicella, anche se a ranghi ridotti, ha da subito fatto capire che non era venuto a Mirano per una scampagnata. Ritmo partita altissimo e grandi penetrazioni da parte dei nostri avversari hanno spostato il gioco sulla capacità di avanzamento di alcuni giocatori davvero molto massici. Strategia vincente in quanto dopo soli pochi minuti dal fischio d’inizio hanno segnato la prima meta. Il Mirano, che probabilmente ha la valvola del minimo regolata male, ha faticato a trovare da subito il ritmo della partita. Una volta alzata la velocità di salita della linea difensiva e raddoppiando i placcaggi sui portatori di palla, ha iniziato a soffocare il gioco offensivo limitandone la pericolosità. In attacco invece, i trequarti avevano avuto specifiche consegne di gioco da parte della cabina di regia sugli schemi da utilizzare. E questi diligentemente li hanno applicati. A misure prese, con un ritmo di gioco davvero molto alto, i “mostri” hanno iniziato a dettare le regole d’ingaggio e meta dopo meta, ad allungare sugli avversari. Le marcature sono arrivate sia da gioco fermo, con azioni multifase, che da gioco rotto con l’abilità di corsa, elusione e sostegno, e dal diligente gioco al piede. Il ritmo alto della partita, il logorio dovuto alla fisicità degli avversari ha portato il Mirano verso il finale a subire la voglia di giocare e di non mollare del Valpolicella che ha iniziato un graduale recupero ma i punti messi in cassaforte dai padroni di casa hanno garantito comunque una spettacolare vittoria contro una grande squadra.
Come è possibile misurare l’intensità di una partita? Attenti studi hanno dimostrato che la prova provata è la quantità di pasta che viene consumata dagli atleti durante il terzo tempo e visto che “sto giro a ghemo fatta co a betoniera” credo che non vi sia dubbio alcuno!
Sabato prossimo ci aspetta una trasferta assai complicata a Feltre, e quindi in bocca al lupo ragazzi.
Armide Voiello
In allegato: un’immagine dall’incontro di sabato 2 marzo.
Foto: Alberto Minto.