Cronache dell’Armata: Simper jota

“Simper jota, simper jota e mai polent e lat”: così recita la ballata cantata dalle donne del Carso.
Una canzone che ci parla della jota, la tradizionale minestra di crauti locale e ci racconta di una terra povera dove persino la polenta con il latte era un lusso.

Tuttavia, per quanto basata su materie prime umili, la jota triestina, servita sul campo della Venjulia Rugby Trieste, ha dimostrato non solo di essere un piatto prelibato ma soprattutto una vera e propria minestra di sopravvivenza.
Quando l’aria fredda e densa scende rapidamente dalle montagne verso il mare, accelerando man mano lungo i pendii del Carso, un piatto di jota calda si fa apprezzare, non solo per la sua storia centenaria ma anche per come ti scalda lo stomaco.

Sabato non c’era la bora ma è bastato il figlioletto borino per gelare gli attributi ai prodi dell’Armata, scesi sul confine sloveno per il turno di marzo dello Scampionato CORV.
Roba da ricordare i turni di guardia a Villa Opicina, come spiega il nostro capitano che ha dovuto cedere, a malincuore, i gradi di giornata.

Notoriamente l’Armata è un vecchio motore diesel che deve scaldarsi prima della partenza.
Se ci aggiungi le strane traiettorie imposte dal vento freddo e soprattutto gli avversari che – loro sì – partono subito in quarta, la sconfitta è certa.
Così nella prima partita i Tandoi si impongono con merito per tre mete a una e solo nel secondo match della giornata, quando il motore dei miranesi inizia a girare, le cose cambiano.
Gli udinesi degli Hungry Bears devono infatti fare i conti con un’altra Armata che si impone per 2 a 1 dopo una bella battaglia.

Se “Kine” è l’unico degli Armati ad andare in meta (con il nostro solito sostegno “corale”) va detto che in campo tutti e tutte hanno fatto molto bene.
Si può quindi passare soddisfatti al terzo tempo a base di specialità del territorio e ospitalità giuliana.

Chi è rimasto più a lungo ha anche potuto ricorre all’”antidoto”, a base di erbe e alcol etilico, che va preso entro 3/4 ore dall’assunzione della Jota.
E chi non è rimasto? … Spinge!

Rugby Mirano 1957 ASD – Michele “Eta Beta” Lacchin.

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