Cronache dell’Armata: nel mondo alla rovescia

Nel mondo alla rovescia del rugby, dove la palla non è tonda, c’è anche un campionato senza classifica e una finale senza vincitori.
Si tratta dello s-campionato CORV che, ogni anno, si conclude con una grande festa del rugby Old.
Sabato scorso, sui 5 campi dello splendido complesso della Ghirada di Treviso, oltre venti squadre di giocatori attempati hanno degnamente celebrato la conclusione della stagione sportiva.
Per quanto festosa e non competitiva giocare una “finale” significa comunque mettere un punto, concludere un percorso, raccogliere i risultati del lavoro fatto.
Questo era lo spirito con cui l’Armata ha affrontato quest’ultimo impegno.
Chi era costretto a tifare da bordo campo, ha capito fin dal primo minuto che i miranesi sabato avevano voglia di dimostrare di non essere solo una brancaleonica e simpatica “collezione” di individui, diversi e improbabili, ma una vera squadra capace di un lavoro collettivo.
Come ha detto Lewis: “non puoi tornare indietro e cambiare l’inizio, ma puoi iniziare dove sei e cambiare il finale”.
Nei veterani come nelle nuove leve era evidente la consapevolezza che, anche in una finale senza coppe o trofei da sollevare, c’era comunque una vittoria da portare a casa: la sensazione di aver usato tutte le proprie risorse e svolto fino in fondo il proprio compito.
Il campo ha dimostrato che, in fondo, a fare la differenza non sono le capacità tecniche e fisiche, ma l’atteggiamento: il modo in cui si fanno le cose.

Come in una partita di poker possiamo “spizzere” i risultati, scoprendoli lentamente uno dopo l’altro, per assaporarne l’emozione.
Dunque: vittoria con i Fossili Dolomitici (asso di picche); ….vittoria contro Bold Milano (asso di cuori); …… vittoria contro le Ombre (asso di fiori) e infine …pareggio contro i friulani dei Tandoi (ma porc..!!).
Pazienza.
Il poker lo abbiamo mancato, ma restare imbattuti, con una sola meta subita in quattro partite, è comunque una mano vincente più che sufficiente a portare a casa il piatto.

Nel mondo alla rovescia del rugby, come in Alice nelle Meraviglie, a fare la favola sono i personaggi più strani: il bianconiglio (chine), la lepre marzolina (maneghetta), billi la lucertola (birillo), la falsa tartaruga (bisato), lo stregatto (sky), il brucaliffo (igor), la regina di cuori (ross) e via via tutte le altre carte da gioco… perchè basta che ne manchi una e si deve buttare tutto il mazzo.

Nel mondo alla rovescia del rugby, sugli stessi campi calcati dagli rugbisti più anziani, tra due settimane, giocheranno i giovanissimi del mini rugby in un torneo intitolato a Topolino: ancora un’altra favola.

Per cui, anche stavolta, stretta la foglia larga la via, dite la vostra che ho detto la mia.

Michele “Eta Beta” Lacchin

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