Under 16

UNDER 16: IL SESTO ELEMENTO

C’è una peculiarità, un tratto distintivo che caratterizza e mette in sintonia il popolo Veneziano e quello Napoletano e che annulla la lontananza geografica di queste genti. E’ la straordinaria capacità, l’arte innata di saper usare terminologie semplici, spicce e che “arrivano immediatamente” per descrivere invece fatti o situazioni che risultano normalmente complessi e difficili da raccontare.

Certi meravigliosi intercalari come ad esempio il “ciò” che in laguna e dintorni viene adoperato in tutte le discussioni come il sale in cucina, per non dire poi di quella parolina magica che normalmente identifica l’organo riproduttivo maschile, usata in mille e più modi per descrivere tutto ed il contrario di tutto. Termine che etimologicamente e a livello lessicale non ci azzecca nulla con i contenuti di una qualsiasi discussione in corso d’opera, ma che invece, messo giù al momento giusto, plasma, rafforza e lega in modo perfetto tutte le varie parti di un discorso apparentemente senza senso.

Direte Voi: “e cosa cavolo centra tutto questo con il rugby Miranese e più nello specifico con i ragazzi dell’Under 16 ????”

Centra!! Centra!! Ve lo dico io che centra, ma forse è meglio che spieghi la questione con ordine.

Provate con un po’ di calma ad accendere il vostro P.C. e con l’aiuto di un qualsiasi motore di ricerca (Google va benissimo) digitate il termine “cazzimma”, tipico neologismo Partenopeo, per cercarne il significato in rete.

E a fronte di questo unico ed universale vocabolo, troverete più o meno queste indicazioni:

1) Atteggiamento o comportamento improntato a furbizia opportunistica e cinica per l’ottenimento di un proprio tornaconto
2) Atteggiamento o comportamento deciso, risoluto o anche aggressivo, interpretato favorevolmente come espressione di forza e personalità
3) Furbizia accentuata.
4) La pratica costante di attingere acqua per il proprio mulino, in qualunque momento e situazione
5) Ricerca del proprio tornaconto anche con modi a volte poco ortodossi

Per descrivere tutto ciò, i Veneziani hanno provato invano a fare meglio della scaltrezza Vesuviana, riuscendo comunque a riassumere e coniugare perfettamente il senso delle virtù più sopra esposte con uno straordinario: “fiol de…”, ma tutto ciò premesso, per non infastidire le delicate orecchie delle lettrici femminili, preferisco proseguire il racconto adoperando la terminologia Napoletana.

La genesi di tutto questo minestrone che ho scritto finora è purtroppo dettata dai risultati non troppo edificanti ottenuti dai boys bianconeri nel girone meritocratico del campionato U16.

Allo stato attuale la classifica del girone dice che abbiamo Zero punti, che siamo la squadra con meno mete all’attivo, che abbiamo fatto meno punti di tutte le altre squadre e che per contro ne abbiamo subiti più di tutti.

Ci sono tante giustificazioni che purtroppo ci hanno giocato contro fino ad oggi, ma è abbastanza chiaro innanzitutto che i “numeri non mentono mai”, che i ragazzi devono necessariamente recitare qualche mea culpa e che conseguentemente provino ad invertire questo trend negativo con le proprie sole forze.

Non mi ritengo certamente una “cintura nera” di rugby applicato, non sono maestro di mischie o di touche, ma penso di poter affermare con una certa ragione che per provare a vincere le partite, i ragazzi della squadra debbano necessariamente ricercare sia individualmente che collettivamente questi 6 elementi essenziali:

– La passione per questo sport meraviglioso
– La partecipazione e l’impegno negli allenamenti e la capacità di ascoltare attivamente gli insegnamenti degli allenatori
– La cura dei fondamentali del gioco, migliorabili solo provando e riprovando ancora
– Il rispetto per i propri compagni di squadra e per se stessi, la consapevolezza delle proprie possibilità, una sana autostima, la voglia di poter fare di più e la paura di nessuno.
– L’assoluta convinzione che si vince in 15 e che in 13 o 14 si perde
– La “Cazzimma”.

Dai ragazzi, sono 6 elementi, 6 materie prime senza le quali non si costruisce nulla e non si va da nessuna parte e le prossime feste di Natale capitano a fagiolo per provare a metterle assieme.

Se per caso state per scrivere la letterina a Babbo Natale e sempre se posso dare un piccolo suggerimento… quest’anno non chiedete come al solito un super telefonino nuovo che serve a tutto fuorché a telefonare oppure il nuovo gioco della Play, approfittatene invece per chiedere sportivamente parlando un 2017 più ricco di soddisfazioni (che arriveranno di sicuro) e un bel bancale… di Cazzimma.

Buon Natale a tutti e alla prossima.

Jena Plinsky

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *